Gentile da Foligno
La storia
A testimonianza del legame di Gentile con la città e lo Studio, Pier Paolo Vergerio racconta del consiglio dato da Gentile a Ubertino sulla opportunità di elevare il livello scientifico dello Studio patavino inviando e mantenendo a Parigi dodici tra i migliori studenti di medicina, e invitando dodici studenti parigini a Padova. Anche il medico Michele Savonarola testimoniò questo rapporto tra Gentile e Padova nel racconto dell’omaggio tributato a Pietro d’Abano quando, nell’aula dove questi aveva insegnato, Gentile .entrando si inginocchiò, esclamando: “Ave templum sanctum”, e con commozione distaccò dalla parete e ripose in seno alcune carte con autografi del maestro. Gentile ebbe una profonda influenza sulla medicina padovana e, in generale, sullo studio dei farmaci, come dimostrano i suoi rapporti con Niccolò Santasofia, della famiglia di medici padovani, autore di un ricettario conservato nel Pal. lat. 1211 della Bibl. Apost. Vaticana, nel quale è palese l’influenza di Gentile, il quale, a sua volta, raccolse ricette di Niccolò tra i propri Consilia.
Gentile fu un docente di prestigio e medico stimato e ricercato...
come testimoniano i Consilia inviati ad eminenti personaggi del tempo: Francesco conte di Urbino, destinatario del Consilium ad dissenteriam; Francesco vescovo di Oleno, in Acaia, destinatario di un Consilium ad cerebri humiditatem; “Francisco de Florentia”, cappellano del Cardinale Giovanni Colonna, al quale fu destinato un Consilium ad passiones oculorum, scritto a Perugia nel Marzo 1341, e un Consilium ad sibilum auris, scritto di nuovo a Perugia nel Maggio 1345; Giovanni da Vico, prefetto della città di Roma, al quale è destinato un Consilium ad egritudines stomaci.